tag:blogger.com,1999:blog-86359045367700691872024-03-13T20:38:57.672+01:00Non solo citta'...paesaggio urbano: potrebbe esserci anche il tuo paese! E nel paese la tua casa!
Mandami una foto dell'esterno della tua abitazione e indicami la tua città o paese. E sul dipinto, vedrai la facciata della tua casa nel contesto dei monumenti più importanti della tua città.
Visita Dipinti in ArgomentiAlberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.comBlogger40125tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-10143549422845657032019-01-27T18:37:00.002+01:002019-01-27T18:44:23.967+01:00Randi10<br />
<div class="Corpo" style="text-align: justify;">
E mentre Misa muore la ‘gente non lo sa’, cammina, mangia e
beve, lavora, dorme, viaggia, parla, legge, scrive, fa l’amore, va a ballare o
al cinema, piange, soffre, impreca, si chiude in se stessa..la gente vive e
muore. È solo una gattina di nove anni, oramai ridotta a un chilo e otto etti,
che da quattro mesi ha lottato con tutte le sue forze per vivere. Ha sopportato
difficili e dolorosi interventi chirurgici, aghi, iniezioni, esami di ogni
tipo, passando da una clinica veterinaria all’altra. Un giorno dopo il secondo
intervento e' venuta a casa nostra per la convalescenza. Cris le aveva
allestito nello studio tutto l’occorrente, apposta per lei. Misa aveva il suo
divanetto vicino alla finestra, cosicché potesse guardate il parco e prendere
il sole, una lettiera nuova, una casetta di pile imbottita con una copertina di
pile affinché non avesse freddo, sul pavimento coperte di lana per ripararla
dal freddo, sul grande divano c’era una calda coperta e nell’angolo preferito
da Misa c’era il maglione beige di lana di Cris; Misa si sdraiava sopra e
dormiva. <o:p></o:p></div>
<div class="Corpo" style="text-align: justify;">
Ero un po' gelosa per le attenzioni che Cris le dedicava in
continuazione, la imboccava, le dava da bere con una siringa, le faceva le
flebo, la puliva, la coccolava e le dava un sacco di medicine e il collirio per
gli occhietti che teneva sempre chiusi a causa dell'herpes contratto in clinica
e di un forte raffreddore. Misa non miagolava mai e senza opporsi si lasciava
fare ogni cosa. Forse sapeva che tutto ciò era per il ‘suo bene’. La guardavo
dallo ‘steccato’ improvvisato, che divideva lo studio dal corridoio, sentivo il
suo odore, la vedevo migliorare di giorno in giorno, mangiare da sola, bere
dalla ciotola, prendere il sole e guardare curiosa il parco. A volte si
avvicinava allo ‘steccato’ e allora ci guardavamo, ora i suoi occhietti erano
quasi guariti. In realtà a volte l’ho soffiata, volevo sapesse che comunque
quel territorio era mio è che lei era un ospite. Ma dentro di me mi dispiaceva
vederla tribolare, la lunga ferite sull'addome privo di peli mi impressionava,
la sua magrezza lasciava intravedere la forma delle ossa, il suo incedere
dinoccolato come se perdesse l’equilibrio mi inteneriva, le volevo bene come fosse
una nipotina. Una notte Misa salto' lo ‘steccato’, come un cerbiatto e di corsa
entrò nel mio bagno. Un balzo felino ed ero lì a difendere le mie cose private!
La soffiai intimidendola al punto da tenerla ferma fino all’arrivo immediato di
Cris. Da allora Misa saltava in ogni occasione lo steccato, si era ripresa bene
e lo spazio dello studio non le bastava più. Torno' allora dalla nonna, a casa
sua. <o:p></o:p></div>
<div class="Corpo" style="text-align: justify;">
E mentre Misa muore io mi pento di averla soffiata e la vorrei
ancora qui. A casa della nonna ad un certo punto prese di nuovo il raffreddore,
non mangiava più, faticava nei movimenti. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>A nulla servivano le coccole, le flebo, il
fatto che venisse imboccata…Be' insomma alla fine Cris l ha riportata da Alice,
la sua veterinaria. Tornò a casa subito 'non era nulla di che' bisognava ‘farla mangiare’.
Questo mercoledì..ma Misa non si riprendeva, era sempre più debole e ‘fredda’.
Finchè venerdì Cris l'ha riportata in clinica, le condizioni erano critiche, non si
riusciva a prendere la temperatura 'da Misa, mi aspetto tutto, in passato ha
superato inaspettatamente tanti momenti duri quando nessuno ci sperava.
Proviamo, Misa non si arrende' disse Alice. E lei nella sua grande gabbia con
la lampada addosso a riscaldarla, coperte, boule dell’acqua calda, fluidi caldi
in vena, sdraiata sul maglione di lana beige di Cris combatteva la sua ultima
battaglia. Una notte di attesa, piccoli miglioramenti. Alice ci crede ancora,
'da Misa ci si può aspettare di tutto'.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ieri
Cris l'ha imboccata, le ha tenuto le mani calde sul corpicino inerme. Misa non si muoveva quasi più. Temperatura 33 gradi, troppo bassa. Esami non buoni, acidosi troppo
elevata.<o:p></o:p></div>
<div class="Corpo" style="text-align: justify;">
Oggi, domenica giorno di festa, Cris con fatica l’ha imboccata
di nuovo e all’improvviso e inaspettatamente Misa le è saltata in braccio,
raccogliendo da chissà dove la forza. L’ha tenuta contro di sè per scaldarla.
Una piuma, inerme stava nelle sue braccia.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Poi l’ha adagiata sul maglione di lana beige per farla riposare e subito,
in quell’istante, Misa ha smesso di respirare. Di corsa ad intubarla..poi l
inevitabile difficile decisione della sua famiglia umana 'stacchiamo il tubo'. <o:p></o:p></div>
<div class="Corpo" style="text-align: justify;">
E ora mentre Misa muore io vorrei morire con lei. Mi metto sul
mio divanetto e ricordo il suo musetto dolce e com’era lei: fragile, indifesa,
fiduciosa nelle mani degli uomini e pacata nei confronti di noi suoi simili. Io
la soffiavo e lei non faceva una piega, mi guardava senza scomporsi come a
dirmi ‘ma perché mi soffi e te la prendi così tanto?’. <o:p></o:p></div>
<div class="Corpo" style="text-align: justify;">
Ho sentito una persona dire 'è solo un gatto'. Sì, è vero siamo
solo gatti, ma siamo esseri viventi con sentimenti, dolori, gioie come voi...e
poi quanto bene vi vogliamo! E quante volte vi coccoliamo con le nostre fuse e
vi gironzoliamo attorno quando vi vediamo tristi o stressati. Quante volte
durante il giorno vi pensiamo, mentre aspettiamo il vostro ritorno. E ancora
prima di vedervi sentiamo il vostro passo arrivare e siamo già lì, dietro la
porta, pronti a farvi festa con la coda alzata e a strusciarsi sulle vostre
scarpe, attendendo una vostra carezza. Siamo solo gatti, ma morire ci fa male
come a voi. 'Il mondo' non si è accorto che Misa è morta, 'nessuno' sa come ha
vissuto e quanto ha dato e ricevuto..e io ringrazio chi le ha voluto bene come
me e forse più di me: la nonna Francesca, Roberto, Federica, Roberta, Cris,
Paola, Orazio, Alice, Federico, Barbara, Emilio, Alessia, Luca, Ab, Silvia,
Gemma, Rina, Nino, Gianluca, Samuele, Mariarita, Marisa, Macchia, Striscia,
Mammabianca, Manu', Pandora, Nerone, Yoko e forse tanti altri che l hanno
conosciuta. A Misa era impossibile non volere bene. Con il senno di poi si è
capito che forse un medicinale somministrato troppo a lungo ha causato effetti
collaterali che le hanno rallentato e poi bloccato le funzioni normali del suo
organismo. Nessuno ci ha pensato. E’ rimasto dell’amaro in bocca e nel cuore,
si poteva ‘fare di più’ e meglio? Forse si, forse Misa sarebbe ancora tra noi con
la sua dolcezza riservata e la sua voglia di vivere. Lei ce l’aveva proprio
messa tutta!! E noi? <o:p></o:p></div>
<div class="Corpo" style="text-align: justify;">
Sono triste, mi manchi tanto piccola Misa! Tua Randi <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-71929726365640024362018-12-03T20:44:00.002+01:002018-12-03T20:44:43.578+01:00Mandami la tua Alleluia<span style="background-color: white; color: #505050; font-family: '"\\22 georgia\\22 "', '"\\22 utopia\\22 "', '"\\22 palatino linotype\\22 "', '"\\22 palatino\\22 "', serif; font-size: 18px; text-align: justify;">via email o con commenti. La inseriro' nel post Alleluia. Scrivere la propria Alleluia, a volte è un modo per riflettere su di noi e su ciò che conta (o ha contato) nella nostra esistenza</span>Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-21687981865944399052018-12-03T20:38:00.002+01:002018-12-03T20:42:37.166+01:00L'Alleluia di Cristiana <span style="background-color: white; color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 16px; text-align: justify;">Apprezzo le cose belle, quelle dentro e quelle fuori, ovviamente dal mio punto di vista.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 16px; text-align: justify;">E allora...</span><br />
<span style="background-color: white; color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 16px; text-align: justify;">Alleluia alle stelle che accarezzano la mia pelle.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 16px; text-align: justify;">Alleluia a C. Dickens che mi ha insegnato a leggere</span><br />
<span style="background-color: white; color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 16px; text-align: justify;">Alleluia a mia figlia, che è la parte migliore di me.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 16px; text-align: justify;">Alleluia agli alberi, i generosi giganti silenziosi.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 16px; text-align: justify;">Alleluia all'estate che mi avvolge di calore.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 16px; text-align: justify;">Alleluia a Mozart il genio delle sonate e delle sinfonie.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 16px; text-align: justify;">Alleluia alle spiagge bagnate dal caldo oceano della Florida.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 16px; text-align: justify;">Alleluia agli scienzati che migliorano la nostra vita.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 16px; text-align: justify;">Alleluia alle persone comprensive e generose.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: 16px; text-align: justify;">Alleluia ai cani, esseri meravigliosi e indispensabili.</span>Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-77423079768970782242018-12-03T13:51:00.000+01:002018-12-03T14:23:53.743+01:00Lassie <div style="text-align: justify;">
Il vecchio portone si apre per lasciare uscire una coppia di mezza età. Lui scuro di capelli, viso tirato, pancetta, maglietta trasandata e jeans. Lei capelli biondi tinti da tempo, viso tondo con labbra ricurve, taglia forte, maglietta e gonna di jeans. Entrambi tengono al guinzaglio un cane. Lei un pastore tedesco, lui un border collie cioccolato. Dalla parte opposta della strada sul marciapiede sta passando un cane con il suo proprietario. Il collie lo vede inizia a dimenare festoso la coda e cerca di attraversare la strada. L uomo che lo tiene al guinzaglio con ferocia inaudita, nel più assoluto silenzio, inizia a colpirlo con pugni violenti mirati allo stomaco. Il collie non si muove, non si difende, si accascia, resta fermo inginocchiato a terra. Il guinzaglio lo sta strozzando. 'Smetta di picchiare il cane! Smetta! basta!' Gli urlo più volte. La donna si gira inviperita verso di me 'Fatti i cazzi tuoi! Capito? I cazzi tuoi! Non rompere i coglioni'. Il violento mi guarda e digrigna i denti minaccioso e intanto colpisce ancora il povero collie. 'Se non la smette chiamo i carabinieri!' La donna continua ad inveire contro di me. Perché lo difende? Perché difende questo essere violento e pezzente? Perché oggi lui forse non la picchiera', se ha picchiato il cane forse si sarà sfogato. Sì, forse oggi non la picchierà. Ieri l'ha fatto, e' avvenuto tutto in silenzio, come sempre, affinché i vicini non sentissero il suo dolore.</div>
<div style="text-align: justify;">
Poi la coppia scompare oltre la curva, sul marciapiede, entrambi tengono al guinzaglio un cane. Lei un pastore tedesco, lui un border collie cioccolato, con la coda bassa, rasenta il muro delle case al passo preciso con il passo del suo aguzzino. </div>
Risalgo in auto e mi viene da piangere.Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-16928427802362453322018-11-25T16:04:00.001+01:002018-11-26T12:32:36.082+01:00Lillith<div style="text-align: justify;">
Alzando gli occhi dalle carte lo vide entrare nel suo studio, per mano teneva un ragazzo fragile. Incontrò i suoi grandi occhi e all'istante visionò tutto il suo viso, il suo mento un po' sporgente, le sue labbra semiaperte in un sorriso appena accennato. Lavorava nello stesso ambiente, lo aveva incontrato mille volte al bar, nella mensa o negli incontri ufficiali. Ma solo ora lo vedeva veramente. I suoi pantaloncini corti appena sopra le ginocchia, quelle scarpe di ginnastica, quella maglietta scura che gli dava una pelle morbida da bambino senza peluria, un ciocca di capelli appena sopra la fronte. E le sue mani..lunghe affusolate. Quella mano stretta nell'altrui mano le semprò fortissima e nello stesso tempo tenerissima. Il tempo di un istante e tutto era lì, davanti a lei. Da quel giorno, Lillith non fece che pensare a lui, non fece che vivere per lui. Sono passati oltre vent'anni, tuttora non fa che pensare a lui. Poi vincendo i battiti impietosi nel suo petto gli aveva parlato, vicendo la sua grande timidezza l'aveva corteggiato, chiudendo gli occhi per non vedersi arrossire l'aveva baciato e poi..poi, tutto, lui divenne tutto. Lei gli chiese di sposarla, lui accettò senza tanto entusiasmo a patto di non avere figli. Si sposarono un giorno bellissimo di festa grande, il piu bel giorno della sua vita. In lui realizzava l'amore che aveva sognato, la tenerezza che voleva il suo cuore, la dolcezza delle carezze che da sempre immaginava, l'allegria che facevano felici i suoi giorni ripetitivi, il fatalismo del destino umano che a volte faticava ad accettare, l'armonia della quotidianità che spesso le pesava, le risposte ai perchè delle miserie umane e di un 'mondo' crudele che spesso la contrariava. Tutto questo e altro, tanto altro. Quel giorno davanti al prete lui era bello come non mai e quel suo 'si' pronunciato con voce sicura aveva echeggiato in tutta la chiesa, fino a spegnersi nel suo cuore. Lì, per sempre. Per Lillith, quel 'si' risolveva tutti i suoi timori e i piccoli nodi che già c'erano tra di loro quando si discuteva. Poi una sera lui sparì drammaticamente dai suoi occhi e dalla loro casa, ma non dalla sua vita. Qualcuno ha insinuato che lui non fosse 'tutto questo e altro, tanto altro', che in fondo non ci teneva tanto a lei. Ma Lillith continua a vivere con lui, lui è tuttora 'tutto' e quando la sera chiude gli occhi quel'uomo diventa l'amore, la tenerezza, la dolcezza, l'allegria e la forza per accettare il destino umano. Lillith ne è certa, ed è così che passa ogni giorno, porta con orgoglio la fede nell'anulare sinistro e se alza il viso dalle sue carte lo rivede entrare nel suo studio, come quel benedetto giorno, quando se ne è perdutamente innamorata. Ancora il 'vederlo' le strappa un sorriso. </div>
Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-82324655399502084292018-11-25T12:08:00.003+01:002018-11-25T12:08:47.426+01:00L'Alleluia di Daniele Verzetti RockpoetaRime al tempo di Instagram<br />Versi vuoti e pose ammiccanti<br />Lanciano una poesia furba<br />Uccidono l'impegno civile <br />E versi d'amore e di lotta.<br />Hallelujah Signore!<br />Mangiatori di fuoco<br />Avvampano e tiranneggiano popoli<br />Strilloni moderni circuiscono analfabeti funzionali<br />E ridicolizzano menti attente.<br />Hallelujah Signore!<br />E questo coro malato<br />Non soffocherà la mia voce<br />Questa spazzatura pseudo - culturale <br />Non mi ricoprirà mai del tutto<br />E combatterò questo mondo malato e crudele<br />Chi lo protegge in tuo nome <br />E chi lo protegge in suo nome.<br />Hallelujah Signore!<br />Lode a te<br />Fantoccio inesistente creato per soggiogarci<br />Io non voglio il tuo patetico ed invisibile Paradiso<br />E non voglio vivere l'Inferno su questa Terra.<br />Hallelujah Signore!<br />Poveri<br />Diseredati<br />Innocenti corrotti da preti dentro confessionali della vergogna<br />Versi stereotipati prostituiti alle luci di una ribalta vuota<br />Ed una società malata<br />Perché noi tutti siamo malati e deviati<br />Hallelujah Signore!Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-46403486622417884182018-11-15T16:33:00.001+01:002018-11-18T14:54:08.285+01:00L'Alleluia di Today<div style="text-align: justify;">
La mia alleluia e' il suono del cellulare che rompe il sonno dell'alba per portare una buona notizia</div>
è la voce di un'amica speciale che canta al telefono gli auguri per me<br />
è l'amica che confida in Dio e lascia fare a Lui senza pensare che io debba fare altrettanto<br />
è l'amica lontana che, nonostante anni di separazione, con un Tvb abbatte la distanza<br />
La mia alleluia e' il mio amore che domani sarà a casa<br />
è la notizia che ad un'amica l'esame medico e' andato bene<br />
è un gattino che, dopo un brutto intervento, viene a stare meglio<br />
e' mia sorella e mio fratello che chiamano per chiedermi come va<br />
La mia alleluia e' la mia famiglia che, senza dare fastidio, so stretta attorno a me<br />
e' una passeggiata con un'amica in centro e poi dirci ogni volta 'davvero bella questa nostra citta'<br />
è sentire sulla pelle che il tempo passa e non provare alcun dolore<br />
è accarezzare il pelo morbido di un animale mentre lui ti lecca le mani<br />
La mia alleluia sono i miei sogni che si trasformano in piccoli e grandi progetti<br />
è la voglia di rivederti, di ascoltarti e di parlarti<br />
è l'incertezza del domani che si scioglie nella certezza del destino umano<br />
è la gioia di essere un umano e di combattere contro il disumano<br />
La mia alleluia e' questa bellissima lunga sera che passerò con te, ovunque tu sia<br />
<br />
<br />Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-65479646144190354232018-11-14T20:43:00.002+01:002018-11-14T21:03:20.643+01:00Anonimo felino<div style="text-align: justify;">
L'ho visto oggi per la seconda volta spuntare da dietro i cespugli e le piante. Corre incontro a quella che io considero la sua mamma umana, tenendo la coda alta. La raggiunge a metà sentiero, le passa tra le gambe e poi la segue. Entrambi spariscono dietro le piante. Dalla mia vetrata guardo spesso verso gli orti, li' vive un gatto biancoarancione, mi sembra della mia età, esce raramente allo scoperto. A volte punto gli occhi nella sua direzione, fisso il sentiero che si perde sotto le piante e aspetto di vederlo spuntare e penso: sarà maschio o femmina? Avrà una cuccia calda o una tana tra i cespugli? Soffrirà il freddo e la solitudine? Andrà a caccia di topolini e lucertole? Avrà paura o sarà felice di vivere libero all'aperto? Ogni giorno una signora anziana dai capelli biondoargentati va da lui. Ogni giorno. Attraversa la strada sulle strisce bianche aspettando con pazienza che prima o poi un'auto si fermi per lasciarla passare! E allora incerta nella partenza incede veloce, curva su se stessa, dinoccolando parecchio. Nella mano stringe un sacchetto. Si inoltra nel sentiero fino alle piante e poi sparisce. Che piova, che nevichi, che faccia freddo o caldo, che sia festa o no, lei arriva tutti i giorni. Porta il cibo e amore a quel gatto. Lo chiamerà per nome mentre cammina sul sentiero? E lui la sentirà arrivare e lo so, alzerà la coda e inizierà già a fare le fusa. Vorrei vedere i loro incontri, sentire le parole della donna, assaggiare il cibo che gli porta, vorrei spiarli per tutto il tempo che stanno insieme. Vorrei dare un nome a quel gatto, oramai mio caro amico, che a volte invidio e a volte compassiono. Di certo gli voglio bene e da tempo anch io come lui attendo di vedere quella donna curva su se stessa, dal passo incerto..l'attendo ogni giorno: se lei arriva il mio amico, anonimo felino, anche oggi è vivo. Aspettando penso: 'Uscirà oggi? Le andrà incontro sul sentiero?' Oggi l'ha fatto, oggi l'ho visto! Che festa per me. Più in là il parco sembra senza vita con le sue panchine vuote, coperte da foglie secche colorate.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-KAQeI3YGWFM/W-x_dlW82VI/AAAAAAAAAMk/mv4r4IXEJu4YJaX8a8yvEkOly9hWZ8qDACLcBGAs/s1600/image.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1240" data-original-width="1536" height="258" src="https://4.bp.blogspot.com/-KAQeI3YGWFM/W-x_dlW82VI/AAAAAAAAAMk/mv4r4IXEJu4YJaX8a8yvEkOly9hWZ8qDACLcBGAs/s320/image.jpeg" width="320" /></a></div>
<br /></div>
Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-33074546643858438122018-11-09T08:47:00.003+01:002018-11-09T08:53:50.799+01:00L'Alleluia di RisaLa mia alleluia è una camminata nel parco<br />
è il mio ginocchio che non mi fa più male<br />
sono le mie caviglie meno gonfie<br />
La mia alleluia è un'amica che mi telefona<br />
è un buon film alla televisione che riempie due ore di armonia<br />
è il rinnovo della patente quando l'età diventa determinante per chi decide le tue sorti<br />
La mia alleluia è un pranzo o una cena in compagnia<br />
è poter aprire anche a quest'anno a Natale le ante della mia casa in montagna<br />
è il giovedì quando esce la Settimana Enigmistica<br />
La mia alleluia è la stima e l'accoglienza nel mio Club e l'incarico di fare un nuovo 'lavoro'<br />
è il mio libro che viene pubblicato<br />
è un invito a parlare ad un congresso<br />
è una mail di un giovane studente che mi chiede indicazioni per la sua tesi<br />
La mia alleluia è sentirmi ancora viva anche se la schiena fatica<br />
è una notte passata bene e un'alba che mi vede in piedi<br />
sono gli occhi che guardano ancora bene<br />
è non soffrire di solitudine e accettare senza angoscia di 'essere vecchia' <br />
La mia alleluia è oggi: vado a comprarmi un golfino di cachemire con la mia amica<br />
è sempre ogni 'oggi'<br />
è il giorno per giorno, per quel tanto o poco che mi resta da vivere questa lunga e bella mia esistenza<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<br />Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-61406739519744563992018-11-08T11:12:00.000+01:002018-11-09T16:14:49.472+01:00Randi9<div style="text-align: justify;">
Cris l'altra sera è arrivata con un trasportino mai visto, un fascicolo nello zaino, medicinali e un sacchetto pieno di scatolette di cibo per gatti. Nel pomeriggio durante il mio giretto perlustrativo, nello studio avevo notato una lettiera nuova, con sabbia pulita; la intravedevo attraverso la plastica di copertura, che senza successo ho cercato di scostare con più zampettate. Tanto che mi chiesi se Cris l'avesse coperta apposta per evitare che la usassi. Accanto c'era la tovaglietta con due ciotole, una nuova e una mia d'altri tempi. Ero inquieta, quelle novità non mi piacevano per niente. </div>
<div style="text-align: justify;">
Cris è andata direttamente nello studio, mettendo un ostacolo di traverso alla porta così da impedirmi l'accesso. Ma l'odore che aveva invaso la casa era inconfondibile: quello di animali rabbiosi o rassegnati, costretti, sofferenti e malati. Questi odori li so distinguere bene, li sento ogni volta che vado da Barbara, la mia veterinaria. In quegli odori c'è tutta l'anima sofferente dei miei simili passati nelle cliniche veterinarie per tanto o poco tempo, i loro lamenti spesso silenziosi, la loro inutile ribellione al dolore, la loro paura e la loro solitudine. </div>
<div style="text-align: justify;">
Misa era stata dimessa, le avevano tolto dopo una settimana il catetere, non urinava, ma il veterinario aveva assicurato che 'nel suo ambiente' l'avrebbe fatto. Così era venuta da noi per 'convalescenza', dalla nonna con gli altri gatti e il cane non sarebbe stato possibile darle uno spazio tutto suo, dove stare in santa pace. Sinceramente, pur comprendendo la sua situazione, a me la cosa non era piaciuta molto, tanto che a notte fonda, quando finalmente 'tutto' dormiva sono riuscita a saltare l'ostacolo ed entrare nello studio. L'ho 'soffiata' più volte perchè volevo sapesse che, comunque fosse la sua salute, quel territorio era mio, tutta la casa era mia. Misa l'aveva capito e, raccogliendo le sue scarse forze, si era rintanata spaventata in un angolino. Adesso, con il senno di poi, capisco di aver esagerato con lei ma il mio istinto ha prevalso. Questa mattina Cris l'ha ripotata in clinica perchè non ha mai urinato, stava male e soffriva. Hanno dovuto rimetterle il catetere e chissà dovranno rioperarla perchè qualcosa 'impedisce' il deflusso dell'urina. Per quanto ho capito forse lo stent 'blocca' lo sfintere della vescica. Confesso che ora mi sento un 'verme' più che una gatta ragionevole di sedici anni, non dovevo 'soffiarla'..</div>
<div style="text-align: justify;">
Ho visto la lunga cicatrice che le attraversa verticalmente il pancino, la zampetta dolorante dove l'ago permanente per la flebo le ha lasciato un solco ancora insanguinato, il pelo rasato in più parti del corpo..e quel poco pelo rimasto era imbiancato di forfora. Cris le aveva pulito delicatamente le zampette, l'aveva spazzolata e rinfrescata con le salviettine umide e profumate che usa anche per me. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ora me ne sto nel mio divanetto e guardo distratta il parco e la sua 'vita' e penso a Misa, sofferente, sola, spaventata e stanca di essere lontano dalla nonna, rinchiusa in una gabbietta con flebo e catetere..spero ritorni qui per la convalescenza, ci divideremo il 'territorio' e la lascerò in pace. Nello studio è rimasta la lettiera nuova e le sue ciotole. E io l'aspetto. </div>
<br />
<br />Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-27891208817866696792018-10-31T22:22:00.002+01:002018-11-18T14:50:51.559+01:00Misa<div style="text-align: justify;">
In questi giorni Cris non fa altro che parlare di Misa, una gattina di nove anni dal pelo biancoarancione, esile, un po' malformata ma dolcissima. L'ho conosciuta durante le mie visite in casa della nonna: era diventata 'la sua gattina'. Ricordo che stava sempre nascosta in qualche angolo, nell'armadio o sotto il letto, era timida e aveva paura degli altri gatti domestici della casa. A me piaceva molto, era tenera e indifesa. 'Veniva' da una pozzanghera troppo grande per lei che aveva poco più di un mese. La pioggia era caduta per tutta la notte, i forti tuoni avevano tenuto svegli gli animali della zona, domestici e selvatici. Mamma gatta aveva fatto una selezione e deciso di abbandonare quella sua micetta molto fragile, dalla testina troppo piccola rispetto al corpicino, con un occhietto più stretto dell'altro. Tanto non sarebbe sopravvissuta, una bocca in meno da allattare. E lei, come una cieca, vagando sotto la pioggia era caduta in una pozzanghera ai bordi del marciapiede di una stradina secondaria nel Pavese, che portava in un gruppo di villette. E lì era rimasta, inerme, arrotolata su stessa come una pallina. La pioggia ininterrottamente allargava la pozzanghera. È lì la vide Dani passando in auto mentre andava al lavoro. È lì la rivide nel tardo pomeriggio rientrando a casa. La raccolse, stava in una mano, respirava ancora. Busso' alla porta della nonna e le consegno' quella 'pallina' inzuppata di acqua, dentro batteva un cuoricino. Così iniziò la vita di Misa con la nonna, bevendo il latte dal biberon e dormendo sul suo grande letto. Da allora sono passati nove anni. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ieri a Misa hanno tolto due calcoli dall'uretere e da come parla Cris non sta tanto bene. È un intervento difficile: mettere uno stent nei nostri sittilissimi 'condotti' richiede abilità chirurgiche elevate. Vi parlerò dell'intervento un'altra volta. Ora è la' con la flebo, il collare di Elisabetta, un 'taglio' sul pancino che le duole, distrutta e sola in una gabbia della clinica veterinaria. La penso tanto e vorrei essere con lei per farle le fusa e darle qualche leccatina sulla nuca. So cosa vuol dire sentirsi sola e abbandonata, fa tanto male il cuore più dei punti di sutura! </div>
Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-83779908482109913302018-10-27T19:15:00.000+02:002018-10-27T20:25:25.943+02:00L'Alleluia di Valeria<span style="font-family: "times new roman" , "times" , "freeserif" , serif; font-size: large; text-align: justify;">alleluia ai malati</span><br />
<span style="font-family: "times new roman" , "times" , "freeserif" , serif; font-size: large; text-align: justify;">alleluia alle persone sole</span><br />
<span style="font-family: "times new roman" , "times" , "freeserif" , serif; font-size: large; text-align: justify;">alleluia a tutte quelle mamme che lottano ogni giorno per far valere i diritti dei loro figli</span><br />
<span style="font-family: "times new roman" , "times" , "freeserif" , serif; font-size: large; text-align: justify;">alleluia a chi ha coraggio e non si abbatte mai</span><br />
<span style="font-family: "times new roman" , "times" , "freeserif" , serif; font-size: large; text-align: justify;">alleluia all'amore in tutte le sue sfumature</span><br />
<span style="font-family: "times new roman" , "times" , "freeserif" , serif; font-size: large; text-align: justify;">alleluia a chi lotta per vivere ogni giorno</span><br />
<span style="font-family: "times new roman" , "times" , "freeserif" , serif; font-size: large; text-align: justify;">alleluia al Signore</span><br />
<span style="font-family: "times new roman" , "times" , "freeserif" , serif; font-size: large; text-align: justify;">Alleluia</span>Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-42490393828471201602018-10-25T18:47:00.004+02:002018-10-25T18:51:43.938+02:00L'Alleluia di AndreaHo smarrito la mia Alleluia quando ho perso mia moglie<br />
<div>
Ho ritrovato la mia Alleluia quando ho trovato il mondo</div>
<div>
La mia Alleluia è il mio incedere giorno dopo giorno accanto agli altri</div>
<div>
E' il loro sorriso quando li porto a spasso</div>
<div>
E' la loro mano calda che cerca la mia quando hanno paura del passato e del futuro</div>
<div>
E' il 'buongiorno Andrea, ti sei alzato anche oggi vedo' del barista che mi fa il cappuccio la mattina </div>
<div>
E' il mio incedere lento sul marciapiede mentre un'ambulanza lontana mi squarcia i timpani 'non tocca ancora a me'</div>
<div>
E' la sera che mi avvolge con la sua malinconia mentre mangio la pastina </div>
<div>
La mia alleluia è la notte che mi stendo con lei, nonc'è fisicamente, ma la sento respirare accanto a me</div>
<div>
E' la sua mano che ancora mi sfiora la fronte 'buonanotte amore mio' </div>
<div>
E' il sonno che mi prende mentre già sogno di stringerla sul fianco</div>
<div>
E' l'alba che mi sveglia sorridendo e sono pronto per riportarla fuori con me </div>
<div>
La mia alleluia sono gli amici e non amici che quel giorno incontrerò sul mio percorso</div>
<div>
Viva la vita, viva l'Alleluia che cè in me, lei l'ha riposta in me </div>
<div>
<br /></div>
<div>
</div>
<div>
<br /></div>
Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-11624179417286121582018-10-25T11:25:00.002+02:002018-10-25T17:55:45.583+02:00Crino<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Era una domenica di luglio, sulla riva del loro lago, per la prima volta l'abbraccio spegneva dolcemente i battiti impazziti nascosti nei loro petti. Poi in casa l'amore, lentamente, fuori il tempo scorreva veloce sull'immobile acqua verde. Mentre la baciava Crino si sentiva avvolto da una musica travolgente, gli sembrava una via di mezzo tra l'anomino veneziano e il motivo di Lara. E mentre l'amava scriveva sulla mente indelebili spartiti di musica per una grande orchestra. Anche se non era il suo mestiere. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Crino la rivide per caso sulla passeggiata di Nervi, quanti anni dopo! non sapeva. Tanti, ma non gli importava, sembrava ieri. 'Chi ti ha mandato? E' troppo tardi' le sussurrò, respirando il profumo indimenticabile dei suoi capelli. Il Laos era lontano oramai, là aveva vissuto per anni coltivando riso da esportare. Una notte un immenso falò illuminò il cielo del Laos, le coltivazioni di riso bruciavano, il fuoco correva sul campi coperti d'acqua. Si spense allorchè l'acqua fu prosciugata completamente in cielo. </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">'Ho odiato la mia partenza' le sussurrò lui scostandole una ciocca di capelli per sfiorarle la fronte. Una dolce carezza rubata ai passanti e al mare bianco che si infrangeva rumoroso sulle rocce. 'Mi hai cacciato dalla casa sul lago. Si, mi hai cacciato' continuò Crino trattenendo le lacrime. 'Ti ho cacciato dalla nostra casa, non dalla mia vita' gli sorrise baciandolo lentamente. Era bella come a lui piaceva e l'amava come sempre; di colpo una musica travolgente riprese a suonargli impetuosa nella testa. Lei lo </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">aveva cacciato da casa per vivere tranquilla: quell'assordante, dolcissima, incessante musica, giorno dopo giorno, la frastornava. Si aggrappò a lei stringendole </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">le mani 'troppo tardi, ho due giorni di vita' si, il medico gli aveva dato al massimo tre mesi di vita. Crino aveva contato i giorni. Due giorni, un'eternità. </span></div>
Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-31139524528978019972018-10-24T21:43:00.002+02:002018-10-25T22:32:45.647+02:00L'Alleluia di Mirtillo14<span style="background-color: white; color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: large; text-align: justify;">Alleluia, perchè ho avuto uno zio come te, perchè mi sei sempre stato vicino e mi hai voluto bene. </span><br />
<span style="background-color: white; color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: large; text-align: justify;">Alleluia perchè ti sei interessato ai miei problemi e hai cercato di aiutarmi. </span><br />
<span style="background-color: white; color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: large; text-align: justify;">Alleluia perchè hai cercato di farmi sentire meno sola sempre ma, soprattutto, l'anno scorso, quando mi sono fatta male e ho dovuto curarmi per lungo tempo. </span><br />
<span style="background-color: white; color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: large; text-align: justify;">Alleluia perchè ora sei libero dal peso del tuo corpo malato, sei libero dalle cure e dagli esami infiniti e che non davano effetto. </span><br />
<span style="background-color: white; color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: large; text-align: justify;">Alleluia perchè so che mi starai vicino ancora come hai sempre fatto. </span><br />
<span style="background-color: white; color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: large; text-align: justify;">Alleluia perchè sono certa che ora hai trovato la Pace che cercavi" </span>Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-86001398517775542522018-10-24T18:11:00.001+02:002018-10-25T22:17:38.840+02:00L'Alleluia di Vincenzo<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large; text-align: justify;">Alleluja a chi non si è mai montato la testa;</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large; text-align: justify;">alleluja a chi non infesta il web con le sue stupidaggini;</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large; text-align: justify;">alleluja a chi non va su fb;</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large; text-align: justify;">alleluja alle madri lasciate sole a tirar su figli;</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large; text-align: justify;">alleluja a chi rinuncia alla partita di calcio in TV per far vedere alla compagna quello che le pare.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><span style="text-align: justify;">Alleluja, alleluja, allelujà</span> </span>Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-75136797339712981332018-10-24T17:26:00.000+02:002018-10-26T00:47:56.768+02:00L'Alleluia di Sinforosa<h2 style="text-align: justify;">
</h2>
<h2 style="text-align: justify;">
<div style="font-size: medium; font-weight: 400; text-align: start;">
<div>
<span style="color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">Alleluia agli innocenti</span></span></div>
<div>
<span style="color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">Alleluia ai sinceri</span></span></div>
<div>
<span style="color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">Alleluia ai coerenti</span></span></div>
<div>
<span style="color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">Alleluia ai rispettosi delle leggi umane</span></span></div>
<div>
<span style="color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">Alleluia a chi difende i diritti degli animali quanto quelli degli embrioni</span></span></div>
<div>
<span style="color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">Alleluia a chi vede il fratello nel diverso</span></span></div>
<div>
<span style="color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">Alleluia ai laboriosi</span></span></div>
<div>
<span style="color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">Alleluia agli onesti</span></span></div>
<div>
<span style="color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif; font-size: large;"><span style="background-color: white;">Alleluia ai veri giusti.</span></span></div>
</div>
<div style="font-size: medium; font-weight: 400; text-align: start;">
</div>
</h2>
<div>
<div>
<br /></div>
</div>
<div>
<span style="color: #505050; font-family: "georgia" , "utopia" , "palatino linotype" , "palatino" , serif;"><span style="background-color: white; font-size: 16px; font-weight: 400;"><br /></span></span></div>
Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-49643039667614886332018-10-21T19:22:00.001+02:002018-10-24T17:21:50.074+02:00Yukio<br />
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
Oggi non sono in forma, ho
vomitato due volte e mi sento debole. Eppure prendo con precisione le medicine
del mattino, sopporto le flebo e le iniezioni. Non ho appetito, non mi va giù nemmeno
la mia pappa preferita, tonnetto e acciughine. Cris ha esaminato il mio vomito
‘pelo e cibo di ieri’, questo il suo commento. Forse ha ragione lei, non riesco
a liberarmi del bolo del pelo, mi lecco tanto soprattutto sulla schiena dove
entrano gli aghi. Me ne sto rannicchiata nel mio divanetto con gli occhi
chiusi; non mi va nemmeno di guardare le piante del parco, i cani che
gironzolano con i loro ‘papà, mamme, fratelli o sorelle’, neppure mi va di
ascoltare la voce gioiosa dei bambini che di domenica giocano nel parco tra
scivoli, casette delle fate, corde e altri cose del genere. E nemmeno mi va di
vedere passeggiare i nonni, che invece altre volte osservo con amore pensando
alla mia nonna Francesca. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-hWT9eBd-Po4/W9CN5_pJrNI/AAAAAAAAAME/G53BbHsYnt0AaorMJiyZ_9iF_waMW15OQCLcBGAs/s1600/kiotio.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="877" data-original-width="642" height="200" src="https://2.bp.blogspot.com/-hWT9eBd-Po4/W9CN5_pJrNI/AAAAAAAAAME/G53BbHsYnt0AaorMJiyZ_9iF_waMW15OQCLcBGAs/s200/kiotio.png" width="146" /></a><a href="https://3.bp.blogspot.com/-Luj5ym1MEA4/W8y5C_2ws6I/AAAAAAAAAL4/UkZss9E63OotJX8uSfQcsYQlX9FFjp7pACLcBGAs/s1600/ce4afe4e-6da6-46b8-9af2-8c0b4a0c1bbb%2B%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="724" data-original-width="440" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-Luj5ym1MEA4/W8y5C_2ws6I/AAAAAAAAAL4/UkZss9E63OotJX8uSfQcsYQlX9FFjp7pACLcBGAs/s320/ce4afe4e-6da6-46b8-9af2-8c0b4a0c1bbb%2B%25281%2529.jpg" width="194" /></a>Mi ravvivo un po' e raddrizzo
le orecchie solo quando Cris mi parla di Yukio, un micetto di due mesi arrivato per fare compagnia a Hope. Non certo per prendere il posto di
Guapo, che resterà sempre con noi e non sarà mai sostituito né sostituibile. Yukio,
in giapponese, significa ‘piccolo fiocco di neve’ in contrapposizione a lui che
è completamente nero nero! Mi piace tanto questo ‘contrasto’ e sono felice che
sia con noi, nella nostra famiglia ‘allargata’ di gatti. E’ un cucciolino trovatello, portato insieme ad altri dieci cuccioli, nel giardino della casa
dei genitori di Samu, nel varesotto. Lui è stato scelto perché è molto simile a
Nuar, la gatta della mamma di Samu, nerissima pure lei con alle spalle la
medesima storia di ‘trovatella’ proveniente dalla stessa colonia di gatti del
paese. Si pensa quindi che possano essere parenti. Nuar e Yukio, magari cugini,
forse con geni in comune. C’è una sicura differenza però: gli occhi verdi di Yukio,
contro quelli gialli di Nuar.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
Sono felice che Yukio abbia
trovato una famiglia e guardando la sua foto mi piace molto! Benvenuto tra noi
gatti cittadini e tante zampettate a te.<o:p></o:p><br />
</div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-5504718156771013742018-10-20T19:25:00.000+02:002018-10-21T17:21:01.988+02:00Randi8<br />
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un altro momento che mi godo è
l’imbrunire. La luna bassa di fronte, il rossore appena accennato del cielo, la
luce del giorno che si spegne lentamente. Sono serate che non mi posso perdere:
è il mio happy hour solitario. Sono stesa sulle gambe di Cris, rivolta verso la
luna; Cris è distesa sul divano, rivolta verso la luna. Sento il suo addome che
si alza e si abbassa al ritmo del suo respiro calmo, scrive. Quel movimento
lento e ritmico sa di eternità, mi culla come fossero onde del mare, che non ho
mai visto se non in televisione. Smetto di fare le fusa, rilasso perfino le
orecchie e i baffi, chiudo ‘fuori’ tutto e tutti. Questa è la ‘pace perfetta’:
io e la luna sempre più bianca, il calore del mio corpo unito a quello di Cris,
la luce che si affievolisce, la gioia che mi pervade. Chi dice che noi gatti
non abbiamo emozioni si sbaglia di grosso! <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ho imparato ad amare la luna
fin da piccola, allora ero una gattina randagia e la luna era tre cose per me:
l’unica luce tra le tenebre delle tante notti passate in allerta tremante di
paura ad ogni rumore della campagna pavese, se c’era lei non pioveva e ‘domani
ci sarebbe stato il sole’, era poi la mia amica confidente. Parlavo di tutto,
soprattutto della fame che non passava, della paura di essere mangiata dagli
altri animali selvatici e della profonda solitudine che sentivo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma riprendo la mia storia:
attesi tutto il giorno seguente restando nascosta nei paraggi della villetta, senza
avere il coraggio di entrare nel giardino. Aspettavo il gatto che mi
aveva salvato, sarebbe tornato? L’avrei seguito entrando nella gattaiola dietro di lui!
All’imbrunire apparve Bianchetto con il suo pelo arruffato biancorosso e subito lo seguii. Sul pavimento della grande cucina
c’erano quattro ciotole piene di cibo per gatti: per la prima volta assaggiai
“l’umido”. Confesso che di fronte a quel ben di Dio mi passò di colpo la paura
e finalmente mangiai a sazietà. E ancora prima che potessi accorgermi
una mano calda mi accarezzò la nuca. E di nuovo scappai spaventata. Finì agosto
e arrivò settembre. Di giorno gironzolavo nella campagna attorno alla villetta
evitando umani, animali e macchine. All’imbrunire mi presentavo a cena anche da
sola. Mangiavo un po’ di secco, poi cambiavo ciotola e prendevo l’umido, più in
là c’era anche l’acqua. Se i gatti di casa stavano mangiando io aspettavo rannicchiata in un angolo..loro avevano la precedenza, non osavo avvicinarmi. Ero combattuta: erano davvero felici? erano fortunati? un gatto domestico perde la sua identità? e la libertà di girovagare per la campagna e non avere orari? erano tante le domande che mi facevo..alla fine i morsi della fame rispondevano per me. Man mano feci la loro ‘conoscenza’: Nerino, Nerone, Mammabianca e Bianchetto che andava e veniva. Ma più di ogni altra cosa non temevo più la
mano della nonna che mi accarezzava. Imparavo giorno dopo giorno il linguaggio
umano, la tenerezza della voce, il calore dell’affetto che scalda il cuore. I gatti
si affezionano alla casa e non alle persone? Niente di più falso, ve lo posso
assicurare io, Randi. Che ne ho passate di notti sotto un secchio rotto a
sognare le carezze e i grattini della nonna. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-44563054824352588772018-10-18T07:17:00.005+02:002018-10-18T07:17:53.670+02:00L'alleluia di RinaAlleluia.<br />
<div class="Standard" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="EN-US">E’ un canto di lode di gioia di adorazione di emozioni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="Standard" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="EN-US">Una grande meraviglia mi emoziona<o:p></o:p></span></div>
<div class="Standard" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="EN-US">Una grande sensazione mi emoziona<o:p></o:p></span></div>
<div class="Standard" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="EN-US">Un incontro mi emoziona e questi sentimenti per me sono Alleluia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="Standard" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="EN-US">La mia ultima Alleluia:<o:p></o:p></span></div>
<div class="Standard" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="EN-US">circa venti giorni fa, di domenica, mi trovavo tra i monti della
Valle Alta di Albino per visitare un Santuario; il Santuario della Beata
Vergine di Altino. Ammirata osservavo l’altare, l’organo i vari quadri e affreschi,
le navate, i voti e dietro l’altare una statua della Madonna ai suoi piedi una piccola sorgente di acqua
comparsa a un contadino assetato e sofferente insieme ai suoi due bimbi. Acqua
che scorre dal 1946. </span></div>
<div class="Standard" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Ebbene, spostandomi nella navata di sinistra un piccolo altare in
marmo nero e rosa attrae la mia attenzione e ancora di più un’icona attrae i miei occhi.</div>
<div class="Standard" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
L’icona rappresenta La Madre Di Dio Della Tenerezza. La Madonna ha lo sguardo verso chi guarda, sguardo per me pensieroso
e il Bambino è seduto tra le braccia amorevoli della sua Mamma. Il Bambino ha
in una manina un foglio arrotolato che rappresenta la Bibbia. Quello che mi ha
colpito è il viso del Bambino che allungando il collo, appoggia il suo viso al
viso della Mamma guardandola con un Amore infinito, Tenerezza infinita e lo
sguardo che non dimentico da quando l’ho visto, non solo ….. la sopresa quando
ho visto un quadretto vicino all’icona con la scritta che probabilmente il
Bambino IN QUEL MOMENTO stava raccontando come sarebbe morto alla sua Mamma.</div>
<div class="Standard" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="EN-US">Un’emozione fortissima mi ha colta in quel momento fino alle lacrime
pensando al dolore che ha provato LA MAMMA e che dolore provava il Bambino nel
raccontare la sua fine.<o:p></o:p></span></div>
<div class="Standard" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="EN-US">L’ alleluia è il sentimento che mi ha donato e lasciato quel momento
e che a volte penso ancora.<o:p></o:p></span></div>
<div class="Standard" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="EN-US">Alleluia in fondo è anche rinascita.<o:p></o:p></span></div>
<div class="Standard">
<br /></div>
Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-60812735782265446582018-10-17T12:39:00.001+02:002018-10-21T17:19:05.353+02:00Randi7<div style="text-align: justify;">
Uno dei momenti belli della vita e' quello della pappa. Da quando sono 'malata' mangio tre volte al giorno l'umido; mai successo in tutta la mia esistenza! Di solito ricevevo la sera una scatoletta di cibo per gatti, sempre della migliore qualità, che mangiavo in parte subito e poi durante la notte. Le crocchette invece non mancavano mai. 'Elimina troppe proteine, meglio abbondare con carne e ridurre le crocchette. Niente dieta, che mangi quello che le piace', Parole sacrosante quelle di Barbara! Purché non ingrassi! Ma come, peso tre chili e mezzo. Mai stata grassa! So di essere 'difficile', esigente in fatto di cibo e di aver spesso complicato gli acquisti di Cris e riempito la dispensa di scatolette 'archiviate' e poi finite ad altri gatti.</div>
<div style="text-align: justify;">
'Randi vieni dai, è ora della pappa!' Adoro questa frase, in realtà mi basta sentire 'pappa' per risvegliarmi di colpo. Mi metto ai piedi di Cris, in cucina, e aspetto paziente. 'Vediamo, vediamo cosa vuoi questa mattina?' mi dice compiacente aprendo l'anta della mia dispensa 'tonnetto con salmone, tonnetto con pesce azzurro, tonnetto con quinoa, tonnetto con alicette, tonnetto con manzo, tonnetto con papaya, tonnetto con acciughine...' Tutte cose che mi piacciono. Poi ci infila 'dieta renal function, sfilaccetti di tacchino, pollo renal adult, tonnetto con aloe (amarissima), mousse di pollo e mela...' cibo che mi fa rabbrividire. Ha del sadismo, ride! Penso che faccia apposta per tenermi sulle corde. Intanto sento il cucchiaino che sbatte sul fondo della mia amata ciotola azzurra, conto le volte che gira e rigira la 'mia' pappa, quanti pezzettini di tonno scuri di sangue rappreso butta, come la schiaccia per bene (mi sono rimasti pochi dentini)...E io aspetto. Cosa avrà messo nella mia ciotola? Sarà abbastanza umido? Mi piace da morire leccare quel brodino gelatinoso che amalgama bene la pappa. Sono immobile ai suoi piedi e pazientemente cerco di indovinare dal profumo cosa ha scelto per me. E spesso indovino, ho ancora dei 'buoni' baffi! Mi ci butto subito sopra e mangio da ingorda. Poi tocca a me divertirmi in po'! Vado sul tappeto della sala, le giro il sedere, mi pulisco il musetto fingendo di aver finito. Cris subito mi mette davanti la ciotola 'dai Randi, hai mangiato poco!'. Mangio ancora un po' e poi mi sposto sul lato opposto del tappeto..e lei subito mi riporta la ciotola e rimescola il cibo con il solito cucchiaino. L ultima tappa la faccio nel mio divanetto..li si ferma la mia ciotola con quello che resta del cibo. Non sempre ne approfitto dell'amore di Cris, quando c'è il mio piatto preferito in assoluto, tonetto con acciughine, lo lecco tutto senza interruzioni finanche la ciotola. Rispetto il cibo, conosco i morsi della fame e so che tanti mici vivono di stenti.<br />
Come è stato per me, allora avevo cinque mesi e tra quelle erbacce morta di fame e sete, sola e spaventata, cercavo di venirne fuori. Ero impigliata da ore, più cercavo di districarmi più mi inoltravo in quella fitta erbaccia secca. Quando mi abbandonarono quelle poche forze datemi dalla disperazione mi rassegnai a diventare cibo per qualche animale selvatico. Avevo miagolato chiamando aiuto per non so quante ore. Non avevo più fiato. Un fruscio improvviso mi destò dal mio torpore, girai il musetto verso il rumore: volevo vedere a chi sarei finita in pasto. Un muso bianco di gatto si paro’ davanti al mio. Ero finita! Pensai raggomitolandomi di piu’. Il gattone mi annusò poi si giro’ e allontanandosi mi apri un varco tra le erbacce. Ubriaca di debolezza lo seguii fino a rivedere il sole tramontare di quel caldo giorno di agosto. Lo temevo, per cui lo seguivo a distanza senza però perderlo di vista. Lui si fermava? Io pure. Lui annusava l'aria? io anche. Lui saltava piccoli ostacoli? per me erano montagne, cadevo, sbattevo il musetto..ricominciavo disperata. Non potevo perderlo di vista, non potevo perdere l’unica speranza di sopravvivenza. Infine saltando un muretto passo’ tra una staccionata, poi attraverso’ uno splendido giardino, si infilò in una gattaiola e scomparve. Tremando di paura spinsi con il muso lo sportello per sbirciare dentro. Che stupore! Vidi il mio 'salvatore' che mangiava avidamente, accanto altre ciotole di cibo e acqua. 'Bianchetto sei tornato? vieni che ti spazzolo'. Così scoprii che quel gattone dal pelo biancorosso, che pensavo fosse randagio, in realtà era di casa. Più il la’, su un comodo cuscino un altro gatto nero dormiva. La fame era troppa, vincendo la paura mi spinsi fino alla prima ciotola, vi infilai il musetto e finalmente dopo giorni provai a mangiare quelle sconosciute palline piccole e dure. Mentre cercavo di ingoiarne a più non posso, una mano leggera e calda mi accarezzò la nuca. Di colpo, con il cuore impazzito, mi fiondai nella gattaiola e fuggii nel campo oltre la villetta. Passai la notte nascosta sotto un vecchio secchio, sognando quella mano e il tepore della mia prima carezza.</div>
Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-85094114895577924642018-10-15T08:00:00.001+02:002018-10-15T08:04:09.531+02:00Teere<div style="text-align: justify;">
'Nonna è vero che esistono le ranocchie da noi?'</div>
<div style="text-align: justify;">
'Certo' rispose la nonna</div>
<div style="text-align: justify;">
'qualche volta esistono anche da noi' ripetè Teere saltellando sulla riva del laghetto, tenendo sempre gli occhi fissi sulla riva. Si fermarono sul pontile scaldato dal tiepido sole di quella domenica mattina autunnale e lì si sedettero entrambe.</div>
<div style="text-align: justify;">
Più in là un uomo seduto sulla panchina, il cappello in testa e un giubbino blu della festa e le scarpe lucide, parlava da solo; sul bordo dello schienale erano appese ad asciugare tre paia di calzine. Tutto l'intimo di sua scorta.</div>
<div style="text-align: justify;">
E più in là, sotto i pioppi il tavolone da picnic era occupato da tre donne con il Hijab, sorridenti distribuivano la colazione ai loro otto bambini. Senza chiasso, nessuno li sentiva. Molti jogginisti non li 'vedevano' nemmeno, quasi fossero inesistenti.</div>
<div style="text-align: justify;">
E più in là sul muro esterno di un centro sociale appena sgomberato, Anton stà dipingendo la grande figura un ragazzo seduto, tra le gambe una console. Il murales è dedicato a Can, il suo amico morto tre mesi fa. A tutti dice 'Can amava cantare'.</div>
<div style="text-align: justify;">
Teere non sa cosa la circonda, continua a giocare sul pontile, cerca le ranocchie tra le anatre intente a pulirsi, aspettando che arrivi la sera di quella tiepida domenica; aspettando il rientro a casa di suo papà partito senza di lei per un 'breve weekend'. La nonna ha tolto la giacca, ad occhi chiusi prende il sole sulla faccia. </div>
Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-82499839946975766932018-10-14T11:26:00.000+02:002018-10-14T11:29:08.580+02:00Calli<div style="text-align: justify;">
Nel sacchetto, ne era certo, c'erano dodici palline d'oro. Le aveva messe delicatamente contandole una ad una quella mattina, prima di partire per la 'residenza'. Adesso il guardiano davanti a lui, infilando la mano pelosa dentro sacchetto le aveva tolte una a una e deposte sul tavolo davanti a lui: 'una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove'. La risata della guardia risuonò nella sua testa mentre Calli confuso assicurava che erano dodici. Per entrare nella 'residenza' e vedere sua moglie dovevano essere dieci, tante quanti gli anni in cui Francy vi era 'ospitata'. Non una in più non una in meno. Questa era la regola vigente, 'la legge' era uguale per tutti. La porta davanti a lui restava chiusa anche quest'anno. La risata sdentata del guardiano accompagnava la sua mano mentre rimetteva nel sacchetto le nove palline d'oro. E subito fu spinto fuori con una bastonata sulla testa dal secondo guardiano. L'orecchio destro colpito in pieno iniziò a sanguinare copiosamente. Ma Calli non ne sentiva il dolore, il macigno era sul cuore: aveva fallito anche questa volta. Dieci anni prima la sua bellissima e amata moglie Francy, accusata di non essere 'indifferente' a sufficienza, rientrando da un raduno sulla piazza a sostegno delle donne maltrattate, fu presa e portata come 'ospite' (così venivano definite le persone 'trattenute' per forza) nella 'residenza' (così era definita questo luogo di detenzione). La regola per visitare gli ospiti era: una pallina d'oro per ogni anno. Il primo anno Calli lavorò sodo per mettere insieme la pallina d'oro, si presentò sicuro che avrebbe visto Francy consegnado sorridendo il suo sacchetto al protocollo. Ma quando fu fatto entrare davanti alla porta il guardiano rovesciò sul tavolo un sacchetto vuoto. Fu bastonato e cacciato. Per altri cinque anni si era presentato con tante palline d'oro quanti gli anni che Francy mancava da casa. Ogni anno mancava una pallina. Pensò di aver capito e dal settimo anno mise sempre, inutilmente, una pallina in più. Questa volta Calli era speranzoso, aveva messo dodici palline d'oro nel sacchetto, due in più, una per ciascuno dei due guardiani, così ne sarebbero rimaste dieci, quante gli anni che sognava Francy.</div>
<div style="text-align: justify;">
Arrivato a casa Calli, depose il sacchetto con nove palline nel frigorifero e inizio subito a lavorare per prepararne altre, quell'anno gliene sarebbero servite undici..ma ne avrebbe messe almeno tre in piu! 'il tempo mi deve bastare' pensò contando le ore che lo separavano dalla visita annuale alla 'residenza: avebbe lavorato ogni notte e ogni giorno e forse si, ce l'avrebbe fatta. Ma aveva sbagliato a fare i conti. Forse apposta, forse per orrore. </div>
Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-27321474163469401742018-10-14T08:40:00.000+02:002018-10-14T08:46:47.623+02:00L'alleluia di Mary La mia alleluia è il 21 Aprile di tanti anni fa<br />
E' il tempo della scuola<br />
E' mia madre che mi aspetta:"Non piangere tesoro!"<br />
E' la nonna con le fiabe della sera<br />
La mia alleluia sono le stagioni che accompagnavano il mio tempo felice<br />
La mia alleluia è Verona citta' della nostra speranza<br />
E' la tua mano che stringe la mia mentre salivamo al sesto piano<br />
La mia alleluia e' dentro ogni porta e dietro ogni finestra dove immaginavo mille vite e anche la nostra<br />
E' una scatola di cerini alla stazione<br />
E' la mia porta che si apriva al tuo ritorno<br />
E' l'ultimo messaggio lasciato al cellulare<br />
E'quel regalo prima Natale<br />
E' :" Appena staro' bene andremo un giorno al mare!"<br />
E' il ricordo solo nostro di quel mare<br />
La mia alleluia è la nostra panchina<br />
E' svegliarsi un mattino e scoprire che è stato un brutto sogno<br />
E' dieci anni della mia vita per dieci della tua<br />
E' il caldo abbraccio di amicizie lontane<br />
La mia alleluia piu' grande sarebbe il tuo ritornoAlberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8635904536770069187.post-86395578690459990402018-10-12T14:05:00.000+02:002018-10-14T08:42:07.204+02:00William <div style="text-align: justify;">
Aveva sposato Lisa subito dopo la laurea, in fondo si conoscevano delle elementari. Le famiglie si frequentavano da sempre e loro due praticamente giocavano insieme fin dai lego dai '3 anni in su'. William aveva passato la sua infanzia, poi l'adolescenza e quindi la giovinezza con lei, un tenero e profondo sentimento di bene, di amicizia e di confidenza li univa. Entrambi figli unici, erano anche una sorta di fratelli, si spalleggiavano, si difendevano a vicenda, si capivano al volo. Quando tra di loro c erano incomprensioni o punti di vista diversi (e soprattutto durante gli anni dell'università ciò accadeva sempre più frequentemente), era sempre William a cedere, ad evitare discussioni. Lisa non mollava mai, voleva sempre aver ragione e lui lo sapeva. In fondo, si diceva, a cosa serve discutere con lei!</div>
<div style="text-align: justify;">
All'eta' di quart'anni William si era innamorato perdutamente di El senza mai confessare il suo amore. Lavoravano insieme, fianco a fianco, nel laboratorio di ricerca. Passavano il badge al mattino alla stessa ora, bevevano il caffè al bar con gli altri collegi sdrammatizzando e scherzando sulle miserie umane, mangiavano insieme alla mensa dell'ospedale, discutevano e condividevano i buoni risultati e i fallimenti delle loro ricerche, schiacciavano il telecomando all'unisono delle loro auto e uscivano dal garage alla stessa ora. William guardava El andarsene nella strada opposta alla sua, sopportava la sera e la notte solo perché il giorno dopo sarebbe stato identico a quel giorno. Con El a suo fianco. E il suo felice e smisurato amore inconfessato chiuso nel petto da oramai quindici anni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quando la figlia lo trovo' riverso a terra nello studio di casa, con il viso aperto da un colpo di pistola, non riuscì a pensare a nulla. Nella mano destra William teneva ancora la pistola. Sia lei che sua madre avevano passato con lui l'intera domenica, nella solita tranquillità famigliare. Il giorno dopo dovevano tutti e tre andare al lavoro come ogni lunedì.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma El quel lunedì non avrebbe passato il badge. William lo sapeva, era andato al suo funerale due giorni prima.</div>
Alberthttp://www.blogger.com/profile/16999342258743266293noreply@blogger.com0