sabato 20 ottobre 2018

Randi8


Un altro momento che mi godo è l’imbrunire. La luna bassa di fronte, il rossore appena accennato del cielo, la luce del giorno che si spegne lentamente. Sono serate che non mi posso perdere: è il mio happy hour solitario. Sono stesa sulle gambe di Cris, rivolta verso la luna; Cris è distesa sul divano, rivolta verso la luna. Sento il suo addome che si alza e si abbassa al ritmo del suo respiro calmo, scrive. Quel movimento lento e ritmico sa di eternità, mi culla come fossero onde del mare, che non ho mai visto se non in televisione. Smetto di fare le fusa, rilasso perfino le orecchie e i baffi, chiudo ‘fuori’ tutto e tutti. Questa è la ‘pace perfetta’: io e la luna sempre più bianca, il calore del mio corpo unito a quello di Cris, la luce che si affievolisce, la gioia che mi pervade. Chi dice che noi gatti non abbiamo emozioni si sbaglia di grosso!
Ho imparato ad amare la luna fin da piccola, allora ero una gattina randagia e la luna era tre cose per me: l’unica luce tra le tenebre delle tante notti passate in allerta tremante di paura ad ogni rumore della campagna pavese, se c’era lei non pioveva e ‘domani ci sarebbe stato il sole’, era poi la mia amica confidente. Parlavo di tutto, soprattutto della fame che non passava, della paura di essere mangiata dagli altri animali selvatici e della profonda solitudine che sentivo.
Ma riprendo la mia storia: attesi tutto il giorno seguente restando nascosta nei paraggi della villetta, senza avere il coraggio di entrare nel giardino. Aspettavo il gatto che mi aveva salvato, sarebbe tornato? L’avrei seguito entrando nella gattaiola dietro di lui! All’imbrunire apparve Bianchetto con il suo pelo arruffato biancorosso e subito lo seguii. Sul pavimento della grande cucina c’erano quattro ciotole piene di cibo per gatti: per la prima volta assaggiai “l’umido”. Confesso che di fronte a quel ben di Dio mi passò di colpo la paura e finalmente mangiai a sazietà. E ancora prima che potessi accorgermi una mano calda mi accarezzò la nuca. E di nuovo scappai spaventata. Finì agosto e arrivò settembre. Di giorno gironzolavo nella campagna attorno alla villetta evitando umani, animali e macchine. All’imbrunire mi presentavo a cena anche da sola. Mangiavo un po’ di secco, poi cambiavo ciotola e prendevo l’umido, più in là c’era anche l’acqua. Se i gatti di casa stavano mangiando io aspettavo rannicchiata in un angolo..loro avevano la precedenza, non osavo avvicinarmi. Ero combattuta: erano davvero felici? erano fortunati? un gatto domestico perde la sua identità? e la libertà di girovagare per la campagna e non avere orari? erano tante le domande che mi facevo..alla fine i morsi della fame rispondevano per me. Man mano feci la loro ‘conoscenza’: Nerino, Nerone, Mammabianca e Bianchetto che andava e veniva. Ma più di ogni altra cosa non temevo più la mano della nonna che mi accarezzava. Imparavo giorno dopo giorno il linguaggio umano, la tenerezza della voce, il calore dell’affetto che scalda il cuore. I gatti si affezionano alla casa e non alle persone? Niente di più falso, ve lo posso assicurare io, Randi. Che ne ho passate di notti sotto un secchio rotto a sognare le carezze e i grattini della nonna.


3 commenti:

  1. Il tuo racconto, Randi, l'ho trovato simile a quello della mia micetta Minni che adesso è qui accanto a me che dorme sul mio letto. Lei non ha neanche tre mesi e viene da una fattoria dove viveva con almeno una ventina di altri gatti. L'ho portata a casa due domeniche fa, magra, minuscola , spaurita. Adesso ha già cambiato aspetto ed è diventata la principessina di casa. O penso alla mia Bianca, che ha vissuto con me per undici anni , lei era proprio una randagia che è arrivata a casa mia già grande e io l'ho nutrita e tenuta....tutti i mici dovrebbero avere una casa. Saluti.

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  2. Sempre piu' bella e dolce la tua storia piccola Randi, mi commuovi spesso, sai anche scrivere molto bene, o meglio: Albert sa rendere comprensibile il tuo linguaggio anche a noi umani che seguiamo volentieri le tue vicissitudini! Buonanotte con un grattino piccolina!

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  3. Benvenuta anche a Minni! Mi piacerebbe vederla, immagino sia dolcissima come
    (quasi) tutti noi micetti, soprattutto quando qualcuno ci ama, ci nutre e ci tiene sul loro letto durante la notte! Buona vita da gatta! Randi

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