domenica 30 settembre 2018

Ryan il ragazzo che odiava le biciclette

Sulla saracinesca del negozio di biciclette un foglio  incollato con lo scotch 'chiuso per morte del proprietario'
Chi era? chiese, dopo aver letto il foglio, una donna ad un altra che passava in bicicletta
Ma si, era quel bellissimo ragazzo che odiava le biciclette - rispose rallentando
Perché? Chiese stupita
Leggi dall'iniziò il suo libro e capirai perché - rispose la donna già lontana pedalando in fretta

Il libro inizia così:
'Perché?'
da tanti giorni oramai viveva da sua nonna e la voglia della sua cameretta e dei suoi carillon era tanta. Ryan dopo aver pianto ogni notte per molte notti, ora non soffriva più. La nonna lo coccolava molto, come si meritava un piccolo di cinque anni.
Il papa' aggiustava biciclette, lo vedeva chino sui pedali e le catene. Vedeva la sua nuca e l'orecchino nel lobo sinistro. Ryan andava in negozio scappando da casa mentre la mamma cucinava. La sua bellissima mamma con gli occhi grandi e sorridenti.
Quel giorno il papà era abbracciato ad una signora mai vista, dietro decine di biciclette da riparare.
Ritorno' pensieroso di corsa a casa, la mamma felice lo sedette a tavola baciandogli i capelli neri.
Poi per molte notti senti' la mamma piangere, i suoi occhi grandi non erano più sorridenti ma arrossati.
Da un lunedì mattina, chissà perché, Ryan viveva dalla nonna. Era lì con la sua borsa, il bigiamino e la sua bicicletta rossa. Che non toccava più da giorni. La odiava.
Quando poi andò all'università tante ragazze gli chiedevano di uscire, ma lui era già molto innamorato.
E quando si sentì' dire 'stasera sei bellissimo' si accorse di essere nudo.

venerdì 28 settembre 2018

Alleluia

Alleluia
Ogni uomo vivente custodisce la conoscenza della propria alleluia.
Canto senza segreti la mia alleluia

La mia alleluia e' il sorriso di mia figlia che rincorre una farfalla
È l amore di mia madre curva sulla zappa
E' la fronte sudata di mio padre che all imbrunire torna a casa
È l aria pulita che respiro
La mia alleluia e' la pioggia che non devasta il mio raccolto
È un fratello che non teme la mia mano
È la mia storia che sia quel che sia
È un regalo inatteso che risolve un bisogno per il quale non so che amico ringraziare perché furtivo e' passato senza far rumore
La mia alleluia e' il tuo sorriso che si accende all improvviso
È l eco del passo sicuro di mia sorella che ritorna alla mia porta
È il mio conforto e il mio sonno innocente di peccatore
È un sogno svanito che mi ha fatto male
La mia alleluia sei tu amico che domani mangerai con me seduto alla nostra tavola
È la resurrezione della mia anima colpita dagli affanni del vivere
È il sole che illumina le strade buie sulle quali sono caduto
È la guarigione da una brutta malattia
È la solitudine in cui muore il mio cuore lontano dal tuo
La mia alleluia e' il mio risorgere indenne dalle cattiverie dell'umanità
La mia alleluia sono i miei passi incerti, finché vanno. Vadano dove vadano

Miguel

La folgorante potenza dell alleluia!
Miguel Rene' De Furmat figlio di possidenti all età di 19 anni era già un giurista affermato. Non contento della strada intrapresa si dette allo studio dei testi sacri di varie religioni, dal buddhismo al shintoismo, dal confucianesimo al cristianesimo in cerca della sua spiritualità. Nulla aveva preso la sua mente e il suo cuore, all'eta di trenta anni, ancora non credente, intraprese un viaggio in Africa dove visse per sette anni con una tribù seminomade. Nel lungo viaggio di ritorno a casa sosto' per caso in una abbazia dove in quel momento risuonava l alleluia cantata da un gruppo di monaci. Quel canto monocorde e ripetitivo l avvolse 'negli alleluia c era una tale pienezza, una tale felicità che mi sentii come ipnotizzato. Capii che era lì che mi chiamava Cristo, lì si doveva compiere la mia vocazione'.  Si fece monaco eremita avendo cura però di aprire una miniera di carbone in un paramos delle Ande e di donarla a quelle povere famiglie che vi vivevano.

giovedì 27 settembre 2018

Massimiliano

Dagli atti del processo, indetto dal proconsole Dione, si evince che Massimiliano rifiutava di fare il servizio militare per ragioni di coscienza:
« Dione disse: «Fa' il militare se non vuoi morire».
Massimiliano rispose: «Non faccio il soldato. Tagliami pure la testa, io non faccio il soldato per questo mondo, ma servo il mio Dio».
Dione riprese: "non vi è più grande onore che servire Roma'
Massimiliano rispose: "onoro il libero arbitrio donatomi dal mio Dio e mai uccidero' di spada nemmeno per Roma"
Dione disse ancora: "getti al fiume ricchezza e gloria per la tua vecchiaia"
Massimiliano rispose: "nessun servo mostrerà la mia ricchezza e i figli che verranno non esulteranno di bottini di guerra macchiati di sangue"
Il proconsole Dione riprese: «Chi ti ha messo queste idee nella testa?».
Massimiliano rispose: «La mia coscienza e colui che mi ha chiamato».
Dione si rivolse a suo padre Vittore: «Consiglia tuo figlio».
Vittore rispose: «Lui sa da sé, con la propria coscienza, che cosa deve fare.[3] »
Massimiliano fu passato alla spada per aver disobbedito alle leggi di Roma, seguendo la sua coscienza. Aveva 21 anni sei mesi 18 giorni